Giovedì  (trasferta)

Qualche giorno fa, ho visto un bel film tratto da una storia vera ( probabilmente è quello che gli da il valore aggiunto ). La storia di un francese ( di cui non ricordo il nome) che ha sfidato il destino camminando in equilibrio su un cavo d’acciaio teso tra le due ( pace all’anima loro) torri gemelle di New York. Il film s’intitola The walk  (se qualcuno fosse curioso).

Piccola premessa quasi fuori tema, su i pensieri di viaggio di oggi.

Pensavo all’equilibrio. Quello che ci vuole per affrontare ogni giorno. 

Beh, devo amettere con un velato disappunto che la cura che ho intrapreso e che sto portando avanti, mi fa stare su quel cavo d’acciaio in equilibrio, come il protagonista del film.                 Disappunto perché ovviamente preferirei essere così brava da riuscirci da sola senza coadiuvanti, ma devo ammettere che a prescindere dalla fonte, il risultato è quello che mi preme.  La vita è un  po’il cavo e  il vuoto che ha sotto l’equilibrista è l’incognita che ci accompagna.  Per stare in equilibrio e non cadere, l’equilibrista NON deve guardare giù. E io ora non guardo giù,  scivolo sul cavo, un piede avanti l’altro, schiena dritta e le nuvole intorno a me, il panorama e una meta alla fine del cavo lontana, non importa cosa, alla fine da qualche parte arrivo. Sono sicura ci saranno momenti che mi fermerò incerta del passo successivo, che avrò paura di cadere ma terrò l’asta per stare in quilibrio ben salda.  

L’altro giorno ho scorso allo specchio una me che avevo scordato,  carina, sexy, sorridente. Con la voglia di indossare colori, truccarsi, sciolgliersi i capelli e affrontare il giorno senza ansia o paura.

E oggi mi sono viziata un po’, pranzndo sul porto, bevendo vino e godendomi il tempo che ho a disposizione.

Ben tornata a me.

Anais

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